“Al Comune di Palermo si sperimentino il telelavoro e lo smart working per una migliore qualità dei servizi e del benessere degli operatori”

“Al Comune di Palermo si sperimentino il telelavoro e lo smart working per una migliore qualità dei servizi e del benessere degli operatori”

Palermo – Al Comune di Palermo si avvii la sperimentazione del telelavoro e dello smart working. A chiederlo sono Margherita Amiri e Mario Basile, segretario provinciale e responsabile dipartimento Enti locali Cisl Fp Palermo Trapani, insieme al gruppo Rsu della federazione al Comune di Palermo che richiamano le normative vigenti secondo cui le Pubbliche Amministrazioni sono tenute ad adottare misure organizzative per l’attuazione del telelavoro e la sperimentazione di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa, anche al fine di tutelare le cure parentali. Per legge di queste misure devono poter avvalersi, entro tre anni, almeno il 10 per cento dei dipendenti, ove lo richiedano. “I dati dimostrano – aggiungono Amiri, Basile e le Rsu – che nelle aziende private lo smart working è più diffuso rispetto alle Pubbliche Amministrazioni e chi lo sperimenta lo mantiene poi come forma di lavoro a regime perché i benefici risultano notevoli, con un incremento della produttività”. La Cisl Fp cita anche i recenti studi secondo cui il telelavoro e lo smart working contribuiscono non solo a sviluppare il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori, fornendo sostegno della conciliazione dei tempi di vita -tempi di lavoro, ma accrescono la produttività del lavoro, migliorano la performance amministrativa superando i limiti spazio-temporali della tradizionale organizzazione del lavoro e contribuiscono al contenimento della spesa delle pubbliche amministrazioni. “Ai vertici del Comune di Palermo – proseguono Amiri, Basile e le Rsu – chiediamo l’adozione di un atto interno o di un regolamento che individui  le attività compatibili con il lavoro agile e sollecitiamo una analisi della macrostruttura organizzativa con la mappatura delle attività e la rilevazione dei bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori con particolari condizioni psicofisiche o legati ai carichi di cura familiare”. La Federazione del pubblico impiego a Palermo e a Trapani della Cisl,  propone inoltre di inserire nel prossimo contratto decentrato, una specifica sezione inerente alle suddette forme di lavoro per disciplinarne gli aspetti giuridici contrattuali e retributivi del personale facente parte.  “Il Comune di Palermo commentano Amiri, Basile e le Rsu – non può sottrarsi agli obiettivi specifici promossi dalla Funzione Pubblica per rinnovare il lavoro pubblico. I lavoratori non possono essere privati di opportunità che rappresentano un vantaggio per l’ente e una migliore qualità dei servizi  per i cittadini”. (laco)